Tra le idee più particolari è stata quella dell’imprenditrice sarda che partendo dall'allevamento del baco da seta di razza ”Orgosolo” ottiene attraverso una sapiente tessitura su un telaio antico di 200 anni fa “su Lionzu” il copricapo del costume tradizionale femminile di Orgosolo, una benda di seta grezza color giallo ocra che fascia completamente il capo. Il percorso dal baco all’atelier – sottolinea la Coldiretti – è lungo e faticoso ma il risultato è davvero eccellente, i fili vengono fatti passare attraverso una serie di paletti piantati nel terreno e controllati dalle donne più esperte che ne dirigono gli scambi. Dopo questa operazione viene preparata una treccia densa e cangiante di seta che verrà lavorata col telaio formando il tessuto finito. L’inventiva delle imprenditrici della Coldiretti che dimostra concretamente che la tradizione può rappresentare un vero e proprio business è davvero notevole ed è presente in tutte le regioni d’Italia.
Analisi di Coldiretti donne impresa sui dati Unioncamere
Salgono a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in Italia dove ormai nelle campagne quasi una azienda su tre (28,9 per cento) è rosa anche grazie all’allargamento delle attività che è stato recentemente riconosciuto anche nel ricalcolo del Pil.
Dopo quello del commercio il settore agricolo è quello in cui la presenza femminile è maggiore tra le diverse attività economiche. L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali.
La presenza innovativa delle donne è infatti più diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio.
“Questa multifunzionalità, che è la caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne, genera più occupazione perchè sviluppa attività particolari che si affiancano a quella principale per fornire un prodotto o un servizio particolare - afferma Lorella Ansaloni, responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti -. La capacità di coniugare la sfida con il mercato, il rispetto dell'ambiente e la qualità della vita a contatto con la natura sembra essere è una delle principali ragioni della presenza femminile nelle campagne”.