12 Novembre 2012
UN PSR SU MISURA PER LA SARDEGNA

Le proposte del Presidente della Giunta Regionale alla Commissione Isole della CRPM dell’Unione Europea (Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime), in occasione del turno di presidenza della Sardegna, possono essere la chiave di volta per rendere i fondi comunitari realmente a “misura di Sardegna”. E’ quanto sostengono i vertici della Coldiretti Sardegna, Marco Scalas e Luca Saba, all’indomani dell’allarme lanciato in merito alle nuove regole proposte dall’Unione Europea che svantaggerebbero la Sardegna.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Associazione di Categoria aveva espresso la propria preoccupazione in merito alle regole di transizione verso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 che , di fatto, inseriscono l’Indennità Compensativa tra le misure non finanziabili nel 2014.

Il problema
Si stanno prefigurando meccanismi di bilancio e normativi – affermano Scalas e Saba – che rendono necessario una strenua difesa delle specificità delle regioni insulari. E’ il momento di mettere sui tavoli delle trattative proposte valide e concrete, altrimenti si corre il rischio di essere fagocitati in meccanismi propositivi che svantaggiano le economie più deboli.
 
Il ruolo della Sardegna nella Commissione Isole del CRPM
E’ per queste ragioni – spiegano Scalas e Saba – che il nostro turno alla presidenza della Commissione Isole del CRPM deve rappresentare un punto di partenza nelle trattative con l’UE. Si tratta di supportare meccanismi che, riconoscendo le peculiarità dei territori insulari, determinino un sistema di "dotazioni aggiuntive" e di “specialità normative” per le Isole.
Questa assunzione di consapevolezza – evidenziano Scalas e Saba – trova sostanza nel manifesto proposto dal Presidente della Giunta Cappellacci al CRPM: sicurezza alimentare (certezza della risorsa e qualita'), ambiente (agricoltura sostenibile, acqua, biodiversita') ed equilibrio territoriale (mantenimento dell'agricoltura nelle zone interne, agroalimentare, turismo, tradizioni locali, identita' sociale) possono diventare contenuti di una proposta legislativa che, in sede Europea, possa dare il via ad un PSR Sardo.
Oggi – spiegano Scalas e Saba – diverse regioni insulari beneficiano di regole specifiche per la gestione dei Fondi Europei. Tali regole trovano fondamento nel basso numero di abitanti, ma la Sardegna ha una carta analoga, legata alla bassissima densità abitativa (66 abitanti per Kmq).
 
Le richieste
In un momento decisivo come questo – concludono Scalas e Saba – è importante che tutta la politica, in maniera bipartisan, sostenga il ruolo propositivo della Sardegna in seno al CRPM. La costruzione di un PSR coerente con le specificità della nostra Isola passa per un’azione di pressing che solo una classe politica coesa può metter in campo. Mai come ora, la Sardegna deve giocare da protagonista una delle opportunità nodali per la propria rinascita. Se la politica non saprà cogliere quest’occasione, ciò che resterà alla Sardegna saranno le proteste di piazza, tanto legittime quanto inutili.