18 Aprile 2011
Un piano di rinascita per l’agricoltura sarda

Numerosi i temi dibattuti, primi fra tutti il problema del settore ovi-caprino, fondamentale per l’economia del territorio ma anche ritardo dei premi PAC e PSR, alti costi di produzione, etc…. Il direttore Saba ha espresso agli allevatori le forti preoccupazioni sulla attuale situazione del comparto ovicaprino che non sta ancora ricevendo adeguate risposte. La proliferazione di cooperative ed OP, di varia natura, dettata solo dalla necessità di ricevere un contributo non è sicuramente un segnale positivo poiché si vuole imporre per legge un sistema senza che però l’impresa voglia aderirvi per necessità di carattere imprenditoriali. Altresì, ha proseguito il direttore Saba, non meno preoccupanti sono le notizie riguardanti il Consorzio latte ed il Consorzio Pecorino Romano che hanno ricevuto negli anni ingenti finanziamenti senza però riuscire a salvaguardare una DOP in continua emergenza con ripercussioni negative a carico degli allevatori. Oggi, ha concluso il direttore Saba, non esiste da parte della politica regionale una indicazione di quali saranno i settori strategici sui quali investire nel futuro. Questa è una decisione ormai non più rinviabile altrimenti si andrà avanti a forza di interventi tampone che non faranno altro che affossare sempre più l’agricoltura.
Un provvedimento che doveva salvare l’agricoltura, ha invece dichiarato il VicePresidente Cannas riferendosi alla legge n. 15, ora ne sta minando la sopravvivenza. Un legge, ha proseguito Cannas, che va meglio governata per rispondere alle reali esigenze dell’agricoltura regionale che sta attraversando problemi non più rinviabili. Per questo motivo, ha dichiarato Cannas, la Coldiretti nuorese sta promuovendo diversi incontri sul territorio per ascoltare i propri associati e raccoglierne le istanze da trasformare in richieste alle Amministrazioni competenti.
Il direttore Manunta ha invece ricordato come le zone interne stiano vivendo la crisi in maniera più accentuata rispetto ad altri territori e come per queste servano dei provvedimenti straordinari che sono comunque già allo studio della Coldiretti Nuorese. Infatti, l’arretramento dello Stato testimoniato dalla chiusura di scuole, caserme e ospedali è un segnale negativo che si ripercuote anche sul tessuto imprenditoriale agricolo che deve essere quindi incentivato in quanto unico presidio del territorio in chiave sociale, economica ed ambientale. I GAL, sotto questo punto di vista, stanno fermi e ci chiediamo se le risorse ad essi destinati verranno mai sbloccate: il GAL della Barbagia-Mandrolisai, con una dotazione di 20 milioni di euro ha poi destinato appena il 14% delle proprie risorse agli interventi in agricoltura, un chiaro segnale di come non si voglia investire nel settore trainante dell’agricoltura della Sardegna Centrale.