E’ stato presentato ieri a Cagliari nel corso di un convegno il progetto Pesce nella rete. Un contratto di filiera, uno strumento di programmazione negoziata tra pubblico (Mipaaf) e privato (imprese della filiera) per la realizzazione di interventi aventi una finalità comune: promuovere la crescita della competitività del settore ittico, rafforzando l’integrazione delle filiere.
Progetto che Coldiretti impresa pesca, nell’ambito di una Convenzione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha realizzato in tre regioni: Sardegna, Toscana, Marche.
Nell’isola è stata individuata una strategia di sviluppo dell’acquacoltura intensiva, indicata dall’Europa come il settore dell’agroalimentare che ha i maggiori margini di sviluppo dal punto di vista economico ed occupazionale (33%), ma che oggi soffre per la poca coscienza, soprattutto politica, delle sue potenzialità: due pesci su tre consumati in Italia provengono da fuori, con percentuali molto più alte in Sardegna (80%).
L’azione intrapresa è stata volta a comprendere ed a definire un progetto che porti al completamento della filiera, attualmente limitata a poche fasi, e consentire soprattutto di ottimizzare processi di carattere logistico ed operativo tali da rendere maggiormente economico il ciclo produttivo.
“Attraverso una lunga ed intensa attività di sensibilizzazione e animazione – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – siamo riusciti a dar vita ad una rete di filiera mettendo assieme 20 aziende, con la convinzione che il rafforzamento del settore passi sia attraverso una maggiore integrazione delle imprese dell’acquacoltura, sia attraverso lo sviluppo di sinergie tra queste ultime e le imprese di trasformazione, distribuzione, commercializzazione e quelle di altri settori produttivi come la ristorazione, l’artigianato, il turismo”.
“Abbiamo costruito un progetto ambizioso ma che potrebbe essere realizzato in breve tempo se la politica ci aiutasse a smuovere quegli ostacoli che oggi mortificano un settore dalle grosse potenzialità che non ha problemi di vendita – spiega Mauro Manca, responsabile sardo di Coldiretti impresa pesca -. Con un investimento di 3 milioni e 500 mila euro siamo in grado di triplicare il fatturato e raddoppiare il numero degli occupati e della produzione”.