12 Luglio 2011
LEGGE 44, UNA BEFFA TIRA L’ALTRA

Non trova fine l’assurda vicenda della legge regionale 44/88.
Non bastavano gli errori fatti allora dalla Regione nel concedere aiuti senza notificarli a Bruxelles, e nemmeno quelli commessi un paio di anni fa insieme allo Stato Italiano nel far attivare una commissione di esperti per la ristrutturazione dei debiti mai riunita.
 A tutto questo si aggiunge la notifica da parte della Regione Sardegna di 5.000 lettere, per un importo complessivo di 31 milioni di euro, nonostante i diversi tentativi, andati a vuoto, portati da Coldiretti Sardegna nel denunciare la incongruità degli importi posti a carico degli agricoltori.
L’ultima azione posta in essere dalla Regione Sardegna, in ragione di un freddo meccanismo burocratico finalizzato ad evitare la prescrizione dei provvedimenti di recupero delle somme erogate, è il nuovo invio di 5.000 solleciti di pagamento.
Coldiretti ha ritenuto opportuno, oltre un mese fa, verificare la congruità dei calcoli fatti dalla Regione Sardegna ai fini della restituzione dei denari con la legge in questione, rilevando gravissime difformità tra quanto erogato realmente dalla Regione e quanto richiesto indietro.
      Sulla base di un campione di solleciti di pagamento Coldiretti ha verificato che in tutti erano presenti anomalie che danneggiavano i produttori per migliaia di euro, per questo motivo il primo giugno è partita una lettera per la Regione Sardegna, ai fini del ritiro in autotutela di tutte le lettere notificate per effettuare una verifica analitica degli importi.
Il risultato è sconcertante: ad oltre un mese dalle richieste presentate in rappresentanza di migliaia di agricoltori sardi la Regione senza tenere conto delle richieste fatte, ha provveduto a rispedire le famigerate 5.000 lettere.
“Coldiretti Sardegna riprende la mobilitazione e tutelerà in tutte le sedi le imprese agricole vessate da continui e ripetuti errori della Regione Sardegna”, affermano Marco Scalas e Luca Saba, presidente e direttore regionale di Coldiretti. “Non è possibile che dopo avere fatto presente in maniera bonaria all’attenzione dell’assessore Contu tale situazione, non sia stato neanche convocato un incontro per dare conto delle nostre ragioni. Un atteggiamento inaccettabile soprattutto dopo che ad errori si perpetrano ulteriori errori”, contestano Scalas e Saba.
         “L’assessore ha messo a disposizione la struttura per eventuali riverifiche che i singoli produttori vorranno presentare, ma noi abbiamo verificato a campione 20 pratiche da cui è venuto fuori che secondo i nostri calcoli in tutte le pratiche vi siano difformità elevate negli importi richiesti. Le imprese devono pagare il giusto e non certamente più di quanto richiesto, e considerato il fatto che stiamo parlando di calcoli complessi è inaccettabile che la Regione notifiche somme potenzialmente sbagliate affidandosi alle capacità di calcolo degli agricoltori nella riverifica di tutte le somme pagate in conto interessi con la legge 44”, continuano i dirigenti Coldiretti.
Considerata la gravità della situazione e l’assurdo comportamento della Regione in questa vicenda, Coldiretti Sardegna lancia un ultimatum all’assessore Contu: sospenda le lettere o si tornerà pesantemente in piazza per chiedere certezza del diritto e per accusare la completa assenza della Regione Sardegna nella gestione di questo problema.