In una location incantevole ed insolita per un convegno, la serra della Gemma Sud Mediterranea di Vittorio Cadau (che ha promosso l’evento in collaborazione oltre che con Coldiretti Sardegna con le aziende agricole Sirbana Alleanza Natura e Acanthus), ieri mattina si è affrontato un argomento poco pubblicizzato ma importante per le aziende agricole e per l’ambiente: la mitigazione ambientale nelle grandi opere, in particolare quelle stradali.
Ad assistere oltre trecento persone, a dibattere relatori di primo livello e competenti che hanno portato esperienze importanti.
Per la Coldiretti, “quello della mitigazione delle opere stradali con essenze locali ed il coinvolgimento delle aziende agricole sarde – ha detto in apertura il presidente regionale Battista Cualbu che ha moderato il convegno - è un altro tassello del mosaico che in questi anni abbiamo costruito per dare nuovo vigore e forza ad un settore, quello agricolo, oggi dinamico e che, nonostante tutto, resiste alla crisi dando la possibilità ai giovani di realizzarsi anche in campagna con idee innovative.
“Il 2001 è stato un anno storico per il mondo delle campagne – ha spiegato nella sua relazione il direttore regionale Luca Saba – perché è stato approvato il decreto legge 228 che ha introdotto il concetto di multifunzionalità. La parola ‘attività connesse’, contenuto all’interno della norma, ha consentito una rivoluzione culturale che oggi stiamo scoprendo. Uno dei suoi frutti è Campagna Amica che consente alle aziende agricole di vendere direttamente i suoi prodotti. Ma anche il raddoppio del numero dei giovani inscritti negli ultimi tre anni sono figli di questa norma: loro stanno interpretando al meglio questa grande novità mettendo a frutto le loro idee e competenze. Un’altra grande opportunità del 228 è la possibilità di stringere convenzioni con le amministrazioni pubbliche”.
Un esempio di questo nuovo agricoltore è stato dato dall’Ingegnere veneziano Sebastiano Steffinongo che ha portato l’esperienza del passante verde di Mestre. Infrastruttura che ha interessato 30 km e 13 Comuni in un territorio agricolo fortemente urbanizzato. “Opera – ha spiegato all’attenta platea l’ingegnere – che trovò l’opposizione delle amministrazioni comunali e delle popolazioni interessate. Fu allora che Coldiretti Venezia (siamo nel 2006) avanzò la propria proposta: un parco territoriale. Una grande opera verde da realizzare in 30 km che coinvolgeva l’intera comunità. Avevamo previsto dei parchi urbani e altre aree verdi attrezzate in modo da poter essere fruibili per la popolazione locale e allo stesso tempo attrattiva per i turisti. Il progetto prevedeva infatti il coinvolgimento delle aziende agricole, dei bed and breakfast, agriturismo ecc. Insomma trasformammo un opera impattante in un opportunità per il territorio che trovò il consenso di chi inizialmente si oppose al progetto. E la proposta non arrivò dal pubblico ma dai privati, dalla Coldiretti in questo caso”.
Sulla stessa linea anche l’agronomo Marco Pessini, presidente dei produttori florovivaisti sardi. Nelle grandi opere stradali non ci possiamo limitare a delle semplici mitigazioni, possiamo pensare a dei parchi stradali, possiamo offrire cultura magari mettendo a sistema le aree archeologiche circostanti. Le stesse rotonde possono essere gestite dai florovivaisti che possono proporre delle proprie offerte come già fanno in Inghilterra e Francia”.
Sulla stessa linea della Coldiretti anche l’intervento della docente universitaria di Sassari Grazia Maria Scarpa: “la prima scelta negli interventi di mitigazione stradale deve essere per le piante autoctone che oltretutto richiedono meno manutenzione e permettono di ricreare l’equilibrio con le altre piante e con tutto il sistema naturale”.
“Filosofia che l’Anas sta già portando avanti – ha sottolineato anche l’ingegnere Elisa Boi in rappresentanza dell’Anas – come per esempio nella vicina Sassari – Alghero”.
Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda: “le aziende sarde sono già coinvolte ed è nostra intenzione – ha detto parlando a nome della Giunta – proseguire ed incentivare questa strada. Penso però che questo non basti. Occorre avere una visione di insieme e pensare ad uno sviluppo organico dell’isola che porti benessere e ricchezza, il tutto con il consenso dei cittadini. Nel 2015 in Sardegna andranno in appalto 600 milioni di euro per le infrastrutture. Saranno realizzate partendo dai territori e dal rispetto dell’ambiente e coinvolgendo le aziende sarde. Per questo pensiamo di puntare sulle piste ciclabili per andare incontro ad un turismo in continua crescita. Percorsi che vogliamo condividere con i cittadini, le amministrazioni e le associazioni agricole” ha concluso l’assessore invitando la Coldiretti a collaborare.
“La Coldiretti – ha detto prima di chiudere Battista Cualbu - è disponibile a collaborare con le proprie idee e proposte”.