21 Luglio 2010
LA PROTESTA A MONTECITORIO SULL’EMENDAMENTO-QUOTE LATTE

LA PROTESTA A MONTECITORIO SULL’EMENDAMENTO-QUOTE LATTE
 
Grande manifestazione della Coldiretti ieri a Roma in Piazza Montecitorio con migliaia di allevatori e coltivatori provenienti da tutte le regioni. Anche la Sardegna non ha fatto mancare una sua delegazione guidata dal direttore Michele Errico.L’iniziativa si è resa necessaria in ragione della discussione del maxiemendamento alla Camera che prevede tra i tanti provvedimenti anche la sospensione delle rate delle multe sulle quote latte, la motivazione: accertamenti sulla veridicità dei conti. Ora, se gli accertamenti in corso sono così importanti da determinare nella manovra la sospensione delle rate , allora lo Stato rifaccia per l’ennesima volta i suoi conti, e visto che in venti anni ancora non c’ è riuscito, restituisca intanto 2,4 miliardi di euro a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie calcolate su dati che lo stesso Stato oggi, con tanto di legge, ritiene non ancora certi, così ha affermato il Presidente della Coldiretti Marini.La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono, nel 1983, con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992 con la legge 468 poi il 2003 con la legge 119 e infine il 2009 con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte in Italia. Degli attuali 40mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po’ più un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni. Molti allevatori si sono messi in regola in questi ultimi anni, 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di “multe” sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni. Con l’aumento di quota nazionale previsto dalla legge 33 quest’anno per la prima volta - riferisce la Coldiretti - il nostro Paese non supera la propria quota nazionale e quindi  per la prima volta non saranno pagate “multe” all’Unione Europea. Inoltre, con la stessa legge 33 circa 15mila posizioni (tra possessori di quota B, affittuari di quota e altri produttori) sono state sistemate. Restano ad oggi 1300 splafonatori (che hanno prodotto negli anni piu’ della quota assegnata) che non sono in regola e non hanno mai pagato multe ai quali l’emendamento nella manovra consente una ulteriore dilazione di sei mesi nel pagamento. Le motivazioni di questa dilazione sono anche legate, secondo l’emendamento, alla necessità di accertamenti che lo Stato dovrebbe ancora fare sull’effettivo superamento, negli anni passati, da parte dell’Italia della quota assegnata. Ecco perché la Coldiretti dice che se lo Stato si è sbagliato a fare i conti intanto restituisca i soldi a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie. A sostenere l’iniziativa Coldiretti, afferma Errico, anche la 3A - Assegnatari Associati Arborea -  che hanno fatto pervenire una loro vibrata nota di protesta e di appoggio alla manifestazione che in queste ore è in pieno svolgimento anche a Milano.Il documento della 3A senza mezzi termini evidenzia quanto questa manovra contenga una norma ispirata alla illegalità e che rischierebbe di far attivare una onerosa procedura di infrazione da parte della Commissione Europea che si è già espressa in tal senso. Anche in Sardegna, prosegue Errico  166 aziende hanno aderito alla rateizzazione per  un importo complessivo di super prelievo pregresso pari  a €  3.893.289,66  e dello stesso è stato già versato circa € 1.700.000,00 e la volontà di rispettarlo sino in fondo vi è tutta, ma questo deve valere per tutti.