9 Ottobre 2025
IL CIBO NUOVO CAMPO DI BATTAGLIA DEL MONDO. DAL FORUM DELL’AGRICOLTURA A VILLASIMIUS UNA VISIONE PER COMPRENDERE IL NOSTRO RUOLO NEL SISTEMA GLOBALE

Il mondo cambia, e con esso cambiano le regole che lo governano. Guerre, crisi, disuguaglianze e rivoluzioni tecnologiche stanno riscrivendo gli equilibri globali. In questo scenario in rapido mutamento, il cibo si sta trasformato rapidamente da bisogno primario a terreno di potere e di confronto, simbolo di libertà, sicurezza e identità.

È da qui che è partito il IV Forum dell’Agricoltura di Coldiretti Sardegna, dal titolo emblematico “Cosa sta accadendo al mondo?” Due giornate di riflessione che Coldiretti Sardegna ha portato a Villasimius e che hanno riunito esperti di geopolitica, economisti, politici, studiosi e rappresentanti delle istituzioni, in un dialogo aperto sul futuro del cibo e sul ruolo dell’agricoltura come pilastro di democrazia e sovranità.

 

Il messaggio centrale emerso dal confronto è chiaro: difendere l’agricoltura significa difendere la libertà dei popoli perchè non esiste democrazia senza sicurezza alimentare, né futuro senza un mondo rurale forte, sostenibile e protagonista dei processi globali. Ma con una forte attenzione al ruolo che deve avere la Sradegna, l'Italia e l'Europa in questo periodo di forti cambiamenti e incertezze.

Il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba hanno indicato la rotta di un ragionamento che ha attraversato tutto il forum su un mondo instabile, il cibo e la nuova geopolitica. L’agricoltura non è più soltanto produzione, ma strategia di sopravvivenza collettiva e presidio di equilibrio sociale. La Sardegna – hanno sottolineato – può e deve essere capace di costruire strumenti per costiture un ruolo nel Mediterraneo, esempio di come un territorio periferico sappia leggere i mutamenti globali e proporre un modello di sviluppo che parte dal mondo primario per difendere comunità e identità.

 

Dalla riflessione di Vincenzo Gesmundo, Felice Adinolfi e Roberto Weber è emersa una verità scomoda: il cibo non è più soltanto nutrimento, ma fattore geopolitico e culturale capace di ridefinire equilibri e rapporti tra Stati, economie e società. Da questo confronto, Coldiretti ha rilanciato un messaggio chiaro: il futuro non può essere delegato solo alla tecnologia e ai mercati. Un passaggio che ha ribadito il ruolo del mondo agricolo come custode della democrazia e della sovranità alimentare. Il punto di partenza è stato il libro che i tre autori hanno curato insieme, un saggio che esplora la profonda trasformazione del cibo nell’era biotech, affrontando i nodi cruciali di una rivoluzione che rischia di ridisegnare il rapporto millenario tra uomo, natura e agricoltura.

 

Le guerre, le crisi energetiche e il cambiamento climatico stanno ridisegnando il mondo e l’agricoltura è di nuovo al centro di questo cambiamento. Dai contributi di Alessandra Todde, Stefano Bonaccini, Paolo De Castro, Antonello Cabras e Luciano Carta, moderati da Nicolò Migheli, è arrivato un messaggio forte: non esiste sicurezza nazionale senza riappropriarsi del giusto ruolo del nostro Paese e della Sardegna. Il cibo è un nuovo strumento di diplomazia, ma anche di ricatto economico e politico. E la Sardegna, per posizione e vocazione, deve saper creare un ponte strategico tra Europa e Mediterraneo. Un momento di riflessione che ha permesso di capire quali problemi ancora ci portiamo dietro nel nostro ruolo in Europa e quali sono ancora le difficoltà che non riusciamo a superare.

 

La riflessione si è poi spostata sull’Europa e sul suo ruolo nel nuovo equilibrio mondiale. Nel confronto con Silvio Lai, Paolo Truzzu e Felice Adinolfi, il tema centrale è stato quello del ruolo dell'Europa e dell'Italia e quale approccio si dovrà portare avanti per cambiare un Europa che secondo tutti i presenti, così com'è non va bene. Durante il confronto sono state poste importanti idee per una nuova visione europea capace di coniugare competitività e tutela dei territori, evitando che il nostro continente venga relegato sempre più a un lento declino.

 

Giovanni Filippini, direttore della Direzione generale della Salute animale del Ministero della Salute, ha riportato l’attenzione sul tema delle crisi sanitarie globali, sottolineando come le epidemie non siano più eccezioni, ma rischi sistemici da affrontare con strumenti comuni. La biosicurezza, la ricerca e la gestione delle emergenze diventano così architravi di un sistema agricolo resiliente, capace di difendere salute pubblica e stabilità produttiva.

La riflessione si è chiusa con un focus sulla formazione e sull’organizzazione del sistema Coldiretti, curato da Sara Paraluppi, per rafforzare competenze e consapevolezza in un mondo sempre più interconnesso.

 

Il IV Forum dell’Agricoltura si è concluso lasciando un messaggio forte e unitario: il cibo è la nuova chiave per comprendere il mondo. Dalla tecnologia alla politica, dalle guerre alla sanità, tutto passa attraverso ciò che mangiamo. Coldiretti Sardegna, con questo appuntamento, ha voluto ribadire il suo ruolo nel dibattito regionale, nazionale e internazionale su grandi temi che riguardano tutti.