19 Novembre 2025
DERMATITE BOVINA, ALLEVATORI SARDI HANNO SEGUITO LE REGOLE. SUBITO LA REVOCA DELLE AREE DI RESTRIZIONE E LO SBLOCCO DELLE MOVIMENTAZIONI, ALTRIMENTI SARÀ MOBILITAZIONE

Gli allevatori sardi hanno fatto tutto ciò che era stato richiesto: hanno seguito le regole e rispettato le indicazioni sanitarie con le vaccinazioni, nella quasi totalità dei territori, così come imposto dalle norme europee. Per questo Coldiretti Sardegna chiede l’immediata revoca delle aree di restrizione e il conseguente sblocco delle movimentazioni dei bovini all’interno dell’isola e oltre la regione. Se non arriveranno risposte concrete e tempestive, Coldiretti e gli allevatori sono pronti alla mobilitazione.

 

COLDIRETTI. “Ogni giorno che passa continua a essere una perdita gravissima per un comparto che ha dimostrato responsabilità e correttezza – affermano il presidente, Battista Cualbu e il direttore, Luca Saba – i nostri allevatori hanno fatto tutto, fino all’ultimo passo: hanno rispettato le regole, vaccinato i capi, seguito ogni indicazione. Ora pretendiamo che l’Europa e le istituzioni siano altrettanto corrette verso le persone, le aziende e le famiglie coinvolte. È il momento di dare risposte: revocare le aree di restrizione nei territori che hanno raggiunto le percentuali previste e sbloccare subito le movimentazioni. Se non arriveranno segnali immediati, siamo pronti alla mobilitazione. Non si può perdere altro tempo, troppe aziende sono al limite e troppe attività economiche rischiano di non rialzarsi”.

 

SARDEGNA VIRTUOSA. La Sardegna oggi è una regione virtuosa e pronta a ripartire: la copertura vaccinale regionale ha raggiunto circa il 96% dei capi e 97% delle aziende. Come la Gallura che era stata una delle prime aree virtuose ora anche Sud Sardegna, Oristanese e Cagliaritano e vaste zone della Provincia di Nuoro hanno raggiunto le percentuali necessarie di coperture vaccinali. Attualmente rimangono solo una trentina di focolai aperti e, a questo punto, le aree di restrizione dovranno essere delimitate ai 50 chilometri dai focolai. Ora, quindi, si può e si deve liberare tutto il resto della Sardegna.

 

NUMERI VIRTUOSI. Numeri che dimostrano un quadro epidemiologico completamente mutato, in regressione, e che rendono ormai ingiustificabile il protrarsi delle attuali restrizioni. Questi risultati sono il frutto di un lavoro condiviso tra allevatori, servizi veterinari e Coldiretti, che negli ultimi mesi ha affiancato gli operatori del settore con assemblee, incontri tecnici e supporto continuo nella gestione della profilassi e delle procedure vaccinali. Un impegno costante che ha permesso alle aziende di muoversi correttamente e con senso di responsabilità.

 

SBLOCCO IMMEDIATO. Ora però, sottolinea Coldiretti Sardegna, la parola passa alla politica. Chiediamo che le restrizioni vengano revocate in tutti i territori che hanno raggiunto le percentuali stabilite, cioè la grande maggioranza della Sardegna. Ogni giorno perso rappresenta un danno economico enorme per un comparto che finalmente aveva riconquistato richieste di mercato, prezzi favorevoli e prospettive di crescita. Il protrarsi delle restrizioni sta soffocando la ripresa per una regione che essendo un’isola non ha altri sbocchi: il blocco delle vendite oltre Tirreno sta facendo perdere margini e clienti storici; il fermo delle movimentazioni interne compromette la gestione aziendale; la liquidità delle imprese è al minimo; molte famiglie rischiano di non superare l’inverno.

 

INTERVENTI. E tutto questo accade nonostante la Sardegna abbia dimostrato disciplina ed efficienza nella gestione sanitaria: esattamente ciò che Europa e istituzioni avevano chiesto. Coldiretti, che in questi mesi ha sostenuto gli allevatori in ogni fase, ora chiede alla politica di fare altrettanto: servono atti immediati, non rinvii. Ne va del futuro di un settore che rappresenta economia, lavoro, identità e un patrimonio che la Sardegna non può permettersi di perdere.