I Giovani di Coldiretti esprimono forte preoccupazione sull’impatto che l’applicazione dell’IMU potrà avere sulle proprie aziende, in un momento di crisi strutturale e congiunturale che sta attraversando l’intero settore.
“L’agricoltura e la pastorizia sono le uniche attività produttive che stoicamente stanno nei territori, che non vengono delocalizzate, e che soprattutto nelle zone interne rappresentano la spina dorsale di intere comunità! – evidenzia Mario Coni Delegato Regionale di Coldiretti Giovani Impresa - Con l’introduzione dell’IMU (Imposta Municipale Unitaria) il rischio è che le nostre aziende, con il ritardo di competitività che registrano, debbano chiudere!”
La delegazione di giovani della Sardegna che parteciperà mercoledì 16 febbraio a Firenze all’assemblea di Coldiretti Giovani Impresa del Centro Italia, con i giovani agricoltori di Toscana, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Lazio ed Abruzzo, porterà questa richiesta ai rappresentanti del Governo Nazionale e dell’ANCI, facendo proprio l’appello che Coldiretti, Cia e Confagricoltura hanno fatto all’ANCI e a tutti i Sindaci della Sardegna affinché si valuti il rischio che applicazione dell’IMU cosi come impostato ha sui territori rurali.
“Chiederemo che a chi utilizza la terra ed i capannoni per vivere e lavorare si applichino le riduzioni previste dalla Norma – conclude Mario Coni – e si scongiuri il rischio di dover chiudere la propria attività, con aumento dell’imposizione fiscale fino anche a 10 volte!!”.
13 Febbraio 2012
Con l’IMU a rischio l’unica attività produttiva dei territori rurali della Sardegna