SARDEGNA IN QUARANTENA
COLDIRETTI: SUBITO UNA CABINA DI REGIA PER IL COORDINAMENTO DELLE EMERGENZE SANITARIE ANIMALI
Sono troppe le emergenze sanitarie animali che hanno colpito la Sardegna in questi ultimi 20 anni, sono troppe le epizoozie che in un'isola come la Sardegna si sono verificate nonostante la rete dei controlli, sono troppi i denari spesi per indennizzi, coordinamenti e sovrastrutture appositamente create per risolvere i problemi, sono troppi i sistemi burocratici creati sopra le spalle degli allevamenti, sono troppe le colpe ma non sono mai di nessuno, sono pochissimi, infine, ed in alcuni casi nulli, i risultati ottenuti con gli interventi sinora svolti.
Questa la reale situazione del sistema allevatoriale sardo. Ognuno pensa alle proprie urgenze attorno al settore, ma nel frattempo le malattie persistono e si lamenta un gravissimo problema di coordinamento delle strutture sia trasversalmente che orizzontalmente.
Trasversalmente perché ormai è notizia di conoscenza diffusa il cattivo rapporto ed il carente coordinamento e dialogo, tra Ministero della Salute, Assessorato alla Sanità e servizi veterinari territoriali: tale situazione in presenza di epizoozie che stanno creando decine e decine di milioni di euro di danni nelle campagne.
Orizzontalmente perché è altrettanto noto lo scarso dialogo e collaborazione tra assessorati, più specificamente tra quello della sanità e quello dell'agricoltura.
A tale gravissima situazione si aggiunge anche la scarsa dotazione di personale di servizi strategici come quello della Prevenzione in capo all'Assessorato alla Sanità, che avrebbe la necessità di essere rinforzato con adeguate professionalità.
Nonostante sia stato più volte segnalato manca completamente una struttura strategica che si occupi in modo sistemico ed esclusivo della programmazione e lotta alle emergenze sanitarie animali.
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Blu tongue
Ancora troppa incertezza vige attorno alla situazione dei vaccini contro al lingua blu, nonostante ci troviamo già a marzo ancora non vi sono certezze per affrontare al cambio di stagione nuova campagna vaccinale.
Nessuna notizia e nessun intervento risulta programmato sulle attività di disinfestazione degli allevamenti, attività utilissime per evitare la diffusione dell’insetto.
Nel frattempo continuano i problemi legati alla burocrazia che vedono impegnati spesso gli allevatori nel versamento di bollettini da 79 centesimi per poter avere una certificazione sanitaria per movimentare gli agnelli.
Ad oggi i capi morti nel 2013 ammontano a 100 mila in circa 5000 focolai in un patrimonio zootecnico di 1, 5 milioni di capi.
La beffa dei capi ammalati.
il vero danno su cui la Regione deve immediatamente intervenire attraverso lo stanziamento di 30 milioni di euro, come già richiesto, sono i danni collaterali creati dalla Blue tongue: gli allevatori lamentano una notevole perdita produttiva di latte che arriva anche al 30% nonostante i costi di alimentazione siano invariati o in alòcuni casi aumentati. Non è un modo per lamentarsi, tutto questo è riscontrabile direttamente dalle fatture di versamento del latte degli allevatori di questi ultimi mesi.
È da 15 anni che si lotta contro la blu tongue e mentre anni fa ci poteva essere poca collaborazione da parter degli allevatori per via dei danni dalle sperimentazioni dei vaccini, ora gli imprenditori vogliono collaborare e preservare il patrimonio zootecnico regionale.
Movimentazione BOVINI
Ancora troppa incertezza vige attorno al settore bovino da carne. Gli allevatori non riescono a programmare le vendite ed i carichi per via dell’’incertezza sulla possibilità di movimentare i capi e sulla presenza effettiva dei vaccini con evidenti ripercussioni sul mercato delle carni.
Peste suina
Da troppi anni presente, si stimano oltre 600 milioni di euro spesi per debellarla; nessun risultato ottenuto, anzi sono centinaia le aziende chiuse e decine le aziende fallite, con un patrimonio suinicolo ormai quasi azzerato e gli allevatori in regola che come risultato ottengono controlli su controlli, impedendo un lavoro dignitoso per le aziende.
AGALASSIA
Dopo diversi anni sembra si stia diffondendo tra le campagne anche questa malattia. Nuovi casi nel nuorese stanno ponendo i sigilli della quarantena agli allevamenti con gli allevatori che non potranno ricevere neanche un euro di indennizzo.
CAEV
Dopo un percorso normativo durato oltre sei mesi, ormai da altrettanti mesi si attende che si passi dalle parole ai fatti, il piano infatti non risulta ancora attivato lasciando ancora aperti tutti i problemi degli allevatori caprini che stanno subendo negli allevamenti tale malattia.
Coldiretti Sardegna rivendica la necessità che gli Enti competenti e tutta la struttura tecnica e burocratica della Regione Sardegna, degli Assessorati e dei servizi veterinari, attivino insieme al ministero nuove modalità di gestione per operare in modo sinergico ed efficiente attorno ai problemi creati dalle epizoozie in un clima di collaborazione e di assunzione di reciproche responsabilità, comprese quelle del settore produttivo
Coldiretti Sardegna chiede che il primo atto della Giunta regionale sia quello di attivare tutte le procedure necessarie perché questo problema venga affrontato in maniera chiara e risolutiva una volta per tutte, al fine di dare certezza ad un settore che vuole tentare di uscire dalla crisi globale che colpisce la nostra Regione