21 Giugno 2010
COLDIRETTI CONVOCA GLI STATI GENERALI

Questo è quanto dichiarato dal neo direttore della Coldiretti Sardegna, Michele Errico, che dopo circa un mese dal suo insediamento da voce alle sofferenze della categoria.
Saranno presenti tutti i nostri dirigenti prosegue Errico per avviare la fase di mobilitazione che sarà inizialmente improntata al confronto ed alle denunce dei mali passati ed attuali, ma non è detto che il mondo agricolo non si faccia sentire in maniera forte. E’ evidente, continua Errico, che anche noi facciamo registrare le nostre criticità, i nostri punti di debolezza, rinunciando alla grande possibilità di trovare nelle aggregazioni la via d’uscita, e nello stesso tempo lo strumento per accrescere la capacità negoziale. Credo che il punto dolente sia quello, ed anche se qualcuno vuole relegarci ad un ruolo marginale in ragione del Pil agricolo Sardegna che apparirebbe irrisorio rispetto agli altri settori, evidentemente sempre a quel qualcuno sfugge che l’agricoltura svolge una funzione che non è quantificabile in termini di Pil, è una funzione vitale per la capacità di custodire e preservare il territorio, che in chiave turistica permette alla Sardegna di essere tra le regioni italiane più spinte in questo settore. Ed ancora non è solo turismo a saper cogliere questo significativo ruolo, ma la stessa agricoltura attraverso l’agriturismo e le nuove forme di agricoltura multifunzionale è attrattore turistico, e poi dell’industria di trasformazione che rende famosi nel mondo i prodotti caseari che ne vogliamo dire? E così continua Errico arriviamo al vero problema, il prezzo del latte ovino. E’ inspiegabile come il prezzo giri attorno solo all’andamento sul mercato del pecorino romano che assorbe solo il 40% della produzione latte, il resto, il 60%, prende strade diverse che fa registrare agli altri nobili prodotti trasformati ottime performances sul mercato. Ma chi paga deve essere sempre il produttore che viene ristorato in ragione degli alti e bassi del pecorino romano, come a dire: tu produci e basta. Non ti appartiene un ruolo diverso. Ecco e su questo punto che Coldiretti si vuole confrontare, senza tralasciare ovviamente gli altri comparti, come quello bovino, come la stessa ortofrutta e naturalmente affondare anche su altre vicende che appartengono al settore agricolo: consorzi di bonifica, energie alternative, sostegni per il rilancio delle aree interne che vivono sempre più l’erosione demografica e ad una legge chiara sull’agriturismo che imponga l’approvvigionamento dei prodotti eccedenti la propria capacità produttiva sempre dalle imprese agricole, autenticamente agricole e del territorio. Insomma abbiamo le idee chiare e da questo momento in poi non siamo più disposti a fare sconti. A nessuno.
Gli fa eco il Presidente della Coldiretti Sardegna Marco Scalas che evidenzia quanto sia ormai necessario avviare la fase di mobilitazione e così come accennato dal direttore, anche se si registra un segnale incoraggiante da parte della Regione, non è sufficiente, la categoria non può sopravvivere con provvedimenti spot, abbiamo bisogno di guardare lontano e per farlo vi è bisogno di pianificare, vi è bisogno di programmare e di finalizzare al meglio i sostegni delle misure comunitarie.
Il 24 Giugno p.v. Coldiretti terrà questa assemblea aperta alle istituzioni che ci auguriamo riterranno confrontarsi, ma che dovranno impegnarsi ed obbligarsi a guardare con attenzione diversa le richieste che formuleremo.
Ed Errico aggiunge: predisporremo una piattaforma rivendicativa che diventerà il contratto che per essere tale dovrà perfezionarsi con il soddisfacimento delle richieste.
E’ evidente che la categoria a questo punto è chiamata alla mobilitazione, la strada come sempre è in salita, ma questa volta a salire non vogliamo essere soli.