4 Novembre 2014
Ancora record per il Pecorino Romano arrivato a 8,60 euro a kg. Il latte deve essere pagato ai pastori a più di 1,10 euro a litro

E’ l’ennesima conferma – secondo il Presidente regionale della Coldiretti Battista Cualbu – di quanto andiamo dicendo da tempo, gli industriali caseari devono adeguare il trend positivo del prezzo del Pecorino Romano a quello del latte. Per questo i nuovi contratti non potranno essere inferiori a 1.10 euro a litro. Non consentiremo che anche quest’anno il lavoro dei pastori sia remunerato di meno di quanto non lo sia quello dell’industria di trasformazione. Dai nostri conti risulta che l’anno scorso, a causa della mancata corrispondenza tra prezzo del latte e formaggio, sono mancati dalle  tasche di chi il latte lo munge oltre 50 milioni di euro. Non possiamo continuare ad essere chiamati, nel nome del mercato, a fare squadra solo per i sacrifici e dimenticati quando le cose vanne bene”.

“Le annate buone lo devono essere per tutti – continua il Presidente - e sono anche il momento giusto per fare programmazione. L’egoismo e l’improvvisazione forse pagano nel breve periodo ma a lungo andare danneggiano tutta la filiera. Per questo insistiamo nel continuare il percorso abbozzato a Santa Giusta con tutte le parti del comparto affinché il prezzo del latte sia adeguato al mercato e perché si dia vita ad un Piano di Regolazione dell’offerta per il Pecorino romano. In pratica diciamo che tutti i segmenti della filiera debbano agire in maniera coordinata, fissando i quantitativi di Romano da produrre, inserendo di fatto un elemento stabile nella dinamica di formazione del prezzo sul mercato”.

La conclusione di Cualbu è rivolta ai pastori: “non firmate contratti sotto un euro e dieci centesimi a litro”.