21 Maggio 2014
Alimenti, tutela del prodotto 100% sardo

Solo quello realizzato al 100% nell'Isola, dalla produzione della materia prima sino alla trasformazione, può fregiarsi di essere chiamato "prodotto sardo", gli altri ugualmente realizzati in Sardegna potrebbero essere definiti come "trasformato in Sardegna". E' la proposta che Coldiretti Sardegna ribadirà domani nell'audizione delle organizzazioni agricole su due progetti di legge per l'istituzione del marchio qualità Sardegna, che potrebbe identificare i prodotti di qualità made in Sardegna al 100% ed il meccanismo del marchio "compra Sardo" presentato come proposta di legge di iniziativa popolare già nel 2012 e ancora al palo. "Rispettiamo chi acquista materia prima da fuori regione, ma i consumatori devono avere chiarezza e riteniamo che se la Regione Sardegna insieme all'assessorato all'Agricoltura intendono promuovere un marchio di qualità dei prodotti agroalimentari regionali lo debba fare promuovendo la filiera sarda al 100% - dice Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna - Coldiretti Sardegna è assolutamente favorevole all'istituzione di leggi che consentano di promuovere e valorizzare i prodotti sardi, ma la politica abbia il coraggio di superare anche i ricorrenti ostacoli Comunitari che spesso costituiscono l'alibi per fare leggi morbide ed inutili". "Pur condividendo l'importanza della ricetta e della tradizione - afferma Luca Saba direttore dell'organizzazione agricola - riteniamo che questo non basti per l'identificazione di un prodotto come sardo, la consideriamo come un'occasione sprecata di crescita per la Sardegna, basterebbe infatti distinguere il prodotto made in Sardegna al 100% garantendo chiarezza per i consumatori e non togliendo nessun valore aggiunto all'elemento ricetta e tradizione. Perché questo non è accettato e dobbiamo ricorrere alla Regione per proteggere il vero made in Sardegna?".