23 Febbraio 2024
: A SAN VALENTINO VINCONO I FIORI ‘MADE IN SARDINIA’ PER UN RISPARMIO FINO AL 20% NELLE TASCHE DEI CONSUMATORI. SETTORE FLOROVIVAISTICO È IN CRESCITA MA NECESSARIO SOSTENERLO CON POLITICHE ADEGUATE

Nella giornata degli innamorati continuano a vincere i fiori “Made in Sardinia". Il trend di vendita nell’isola, rispetto all’anno scorso, è in crescita di qualche punto percentuale con la marcia in più data dal chilometro zero e dai fiori venduti dai produttori sardi per un risparmio che si aggira tra il 18 e il 20% rispetto al prodotto d’importazione dall'estero. È il trend riscontrato nell’isola da un’analisi di Coldiretti Sardegna sui produttori di fiori nel giorno di San Valentino. A vincere sono le rose, soprattutto se rosse, ma si registrano buone vendite anche per i tulipani, ranuncoli o fresie, ovviamente del territorio. E non c’è limite all’età. Le vendite, infatti, non riguardano solo i clienti più grandi ma ci sono anche tanti giovani e giovanissimi, lavoratori e studenti, tra chi ha deciso di regalare un fiore per la giornata degli innamorati.   

 

FIORI. “Stiamo registrando buone vendite con un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e questo è un buon segnale per una branca dell’agricoltura che spesso viene dimenticata - sottolinea Francesco Carboni, florovivaista di Coldiretti, titolare della Florgarden di Sassari - la produzione di fiori in Sardegna è importante e c’è una spinta molto forte per le vendite a km0 e del biologico anche per il comparto dei fiori. Questo lo si vede soprattutto nei mercati Campagna Amica dove non c’è solo l’ortofrutta ma anche questa produzione sempre più richiesta. Un importante vantaggio della filiera corta - conclude Carboni - è dettata dal risparmio per chi compra fiori prodotti in Sardegna ma anche per chi vende che taglia sulla voce dei costi di trasporto”.  

 

COLDIRETTI SARDEGNA. “Il settore florovivaistico nell’isola si è ritagliato una fetta di mercato non trascurabile e non solo in giorni come questo. Considerati i numeri in crescita e le enormi potenzialità che ci sono per i nostri produttori, necessita di un valido sostegno - sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore Coldiretti Sardegna - quello legato alla produzione dei fiori è un comparto che troppo spesso viene considerato di serie B, come accade con quelli cerealicolo, ortofrutticolo, apistico, vitivinicolo, olivicolo e risicolo. I dati di questi comparti dimostrano costantemente come non possano continuare a essere poco sostenuti dalle politiche di settore - concludono - ecco perchè già da tempo Coldiretti lavora in tutti i tavoli per rafforzare le politiche di sostegno a questi comparti sui quali ha raggiunto anche importanti risultati”.

 

ITALIA. Acquistare fiori italiani per San Valentino, inoltre, aiuta a sostenere 200 mila posti di lavoro in campagna e un settore cardine del Made in Italy che vale 3,1 miliardi di euro ma è oggi colpito dai rincari dei costi di produzione e della concorrenza sleale dei prodotti stranieri. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Festa degli innamorati che si celebra il 14 febbraio. San Valentino è tradizionalmente – ricorda Coldiretti – tra i momenti più importanti del settore florovivaistico nazionale che “occupa” 45mila ettari di territorio coltivati da 17mila aziende. L’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di lavorare per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche. A pesare sul futuro del settore sono – ricorda Coldiretti – però le difficoltà climatiche, tra maltempo e siccità e, soprattutto, l’esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell’energia che colpiscono l’intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre. Ma la minaccia viene anche dalla concorrenza sleale dall’estero con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all’anno precedente, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sul lavoro sono le donne. Al contrario, i fiori italiani sono più sostenibili – precisa la Coldiretti – durano di più, ma sono anche più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici.