6 Novembre 2025
COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA: SONO GIOVANI, CORAGGIOSI E SOSTENIBILI, LA SARDEGNA HA I SUOI TALENTI DA OSCAR GREEN. BRILLANO A USSANA LE AZIENDE UNDER 40 DELL’ISOLA TRA INNOVAZIONE E DIFESA DELLE TRADIZIONI

Dal racconto digitale della campagna alla rinascita delle razze sarde, passando per le imprese al servizio dell'agricoltura solidale e le produzioni innovative: nella location dell'azienda Campidarte di Ussana la finale regionale di Oscar Green edizione 2025 di Coldiretti Giovani Impresa ha celebrato ancora una volta l’agricoltura che innova restando radicata alla terra.

Tra il profumo della terra e il fermento delle idee, con la partecipazione di giovani imprenditori agricoli da tutta la Sardegna, esperti del settore, dirigenti Coldiretti e rappresentanti delle istituzioni, Oscar Green ha rappresentato una giornata dedicata non solo alle premiazioni, ma anche al confronto tra cambiamento climatico, sistemi produttivi agricoli e zootecnici verso nuove sfide globali e il tutto intrecciato di attualità, ambiente e geopolitica.

I VINCITORI. Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e 5 vincitori. I protagonisti, presentati da un parterre tutto al giovanile con i rappresentanti di Coldiretti Giovani di tutti i territori dell’isola, hanno conquistato il palco di Ussana e a portarsi a casa la vittoria sono stati: per la categoria Campagna Amica – custode di biodiversità. Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix - Quartu); per Impresa Digitale e Sostenibile: Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga, Buddusò); in Coltiviamo Insieme: Gabriele Comina (Cooperativa Sociale “Comunità Il Seme Onlus” - Oristano); per Agri-Influencer: Beatrice Foddis (Azienda Foddis, Tertenia) che sarà anche la finalista della Sardegna per la fase nazionale Oscar Green e per Più Impresa: Marco Ghiani (“A Modo Nostro”, Laconi). Volti diversi, ma un’unica visione: rendere l’agricoltura sarda un laboratorio di innovazione e sostenibilità.

COLDIRETTI. La giornata di Ussana ha raccontato una Sardegna che non si arrende, che si rinnova e che trova nel lavoro della terra una forma di rinascita personale e collettiva. "Il confronto con i giovani è essenziale - ha sottolineato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna - oggi sono arrivate in finale dieci aziende, ma sono molte di più quelle che ogni giorno lavorano con passione nei campi, dimostrando coraggio e dedizione. I nostri giovani hanno un ruolo importante perché rappresentano anche i dirigenti del futuro, chiamati a confrontarsi con le grandi sfide del settore e con le politiche agricole". Infine il presidente ha detto ai giovani: "Il futuro è oggi, prendetelo in mano e abbiate il coraggio di fare scelte che vi proiettino verso un'agricoltura moderna e sostenibile a livello economico, sociale e ambientale".

Il messaggio del direttore regionale Luca Saba ha voluto essere da sprone ai ragazzi che si affacciano in un mondo complesso. "Viviamo in un momento storico difficile - ricorda Saba - le guerre sono vicine e spesso si sente troppo poco la voce dei giovani. Vorremmo ascoltarla di più. Coldiretti è anche una scuola sociale un luogo dove si impara non solo a gestire aziende e cooperative ma anche a diventare protagonisti nella vita delle comunità, sindaci, amministratori, cittadini attivi. Il futuro è nelle loro mani: i giovani devono essere — e possono essere — il motore del cambiamento”.

COLDIRETTI GIOVANI. Presente il delegato nazionale dei Giovani Entrico Parisi che ha lanciato un messaggio: "oggi l’agricoltore svolge un ruolo centrale nella società e nella comunità - sottolinea - i giovani sono custodi non solo del territorio ma anche di una cultura. Tuttavia, la principale difficoltà resta la redditività delle aziende agricole. Dobbiamo poter vivere dignitosamente del nostro lavoro, costruire famiglia e trovare benessere nell’attività agricola. Per favorire il ritorno all’agricoltura nelle aree interne è indispensabile garantire accesso al credito, alla terra e alle conoscenze, oltre a formazione, servizi essenziali e infrastrutture adeguate - aggiunge - senza questi interventi, le aree interne continueranno a spopolarsi. È quindi necessario un forte impegno della politica nazionale ed europea per valorizzare questi territori e sostenere, con adeguati strumenti di welfare, l’imprenditoria giovanile fuori dai centri urbani, che per noi rappresentano il vero cuore del Paese".

Infine Laura Cocco, delegata Coldiretti Giovani Impresa Sardegna, ha voluto ringraziare tutti i partecipanti: "Gli Oscar Green non sono solo un premio, ma una comunità che cresce insieme. Oggi abbiamo visto che l’agricoltura può essere moderna, inclusiva e piena di opportunità. I giovani sardi stanno dimostrando che restare in campagna non è restare indietro, ma scegliere il futuro".

 

 

LE SCHEDE: FINALISTI E I VINCITORI

 

Campagna Amica: I finalisti per la categoria erano Massimiliano Lampis titolare azienda agricola in grado di produrre beni per la cura e il benessere della persona in un’area interna della Sardegna e Simone Angioni. Vince Simone Angioni – Azienda Agricola Chiocciolhelix. Simone è un giovane che ha saputo osare abbandonando un percorso lavorativo sicuro all’interno nota multinazionale per investire in una nicchia produttiva all’interno dell’economia isolana: l’elicicoltura. Agricoltore di prima generazione, per lui l’allevamento delle lumache è significato uno stravolgimento totale della vita lavorativa alla ricerca di una dimensione che lo facesse sentire soddisfatto e felice. L’attività si rivolge ai numerosi consumatori del prodotto ma, grazie alla capacità di diversificare, anche a coloro che riconoscono i benefici cosmetici dei prodotti derivati dall’allevamento, come la bava di lumaca e le creme.

 

Impresa digitale e sostenibile: Nella categoria in finale ci sono Maria Grazia Filigheddu, giovane titolare di Tenute Filigheddu azienda vitivinicola e Antonella e Maria Giovanna Puliga. Vincono le due sorelle di Buddusò, un piccolo paese del Nord Sardegna. Ereditata l'azienda di bovini di famiglia, stanno portando avanti la tradizione e preservare la razza Sarda-Bruna, una delle più antiche e pregiate razze bovine. Le sorelle Puliga hanno deciso di mantenere viva la tradizione familiare, convinte che la parte importante dell'allevamento sia la cura e l'amore per gli animali, piuttosto che la quantità del prodotto ottenuto. Le due sorelle rappresentano l'esempio di come la tradizione e la passione possano diventare un'occasione di riscatto per le comunità rurali portando avanti l'eredità familiare e valorizzando la ricchezza del territorio.

 

Coltiviamo Insieme: Gabrile Comina della Cooperativa Sociale “Comunità Il seme ONLUS” e Riccardo Latte del birrificio Lièra con la sua azienda nata nel 2024 con la produzione di birra - che si sostanzia in otto tipi di birre - e contestualmente il birrificio aderisce al progetto di filiera di Coldiretti Sardegna e del Consorzio Nazionale Birra Italiana. Vince Comina per la sua azienda Chen cura diverse attività produttive nel settore socio-agricolo, in particolare nell'orto-floro vivaistico, alle iniziative culturali, sociali e di formazione professionale. L'obiettivo principale è l’integrazione sociale, la formazione e lo sviluppo di autonomie attraverso il lavoro, con particolare attenzione all'inserimento lavorativo di giovani con disabilità e di persone in situazioni di disagio.

 

Agri-Influencer: Nella categoria i due finalisti sono Gian Daniele Calbini, giovane agri-influencer di Perfugas, che ha conquistato il cuore dei social media grazie alla sua passione per l'agricoltura e al legame speciale con la pecora Desolina, una pecora dal carattere vivace che diventa la protagonista dei suoi video e Beatrice Foddis. Vince Beatrice con la sua azienda di Tertenia. L'azienda è stata fondata da Silverio circa 40 anni fa, senza alcun contributo ed è cresciuta fino ad incorporare 100 ettari di terra. Nel 2021, Beatrice è diventata amministratore legale della società, con Silverio come socio. Beatrice gestisce l'azienda sia dal punto di vista economico che pratico, supportata dal padre e dal fratello Daniele, con l’obiettivo di promuovere il proprio territorio, facendo vivere ai turisti che conoscono la sua la vita quotidiana tramite i social esperienze rurali in azienda, dal laboratorio di mungitura alla produzione del formaggio di capra, facendo apprezzare i profumi e gli aromi dei cibi della tradizione.

 

Più Impresa: I due finalisti Marco Ghiani con la sua azienda azienda “A modo nostro” di Oristano, situata nell’altipiano del Sarcidano e che, fra tradizione e innovazione e rispetto per l’ambiente porta avanti da diversi anni la coltivazione della di biodiversità e Giangavino Piu con la sua azienda sviluppata nella soluzione innovativa del prodotto “cardoncello” surgelato pensata per i ristoratori. Vince Ghiani con le sue coltivazioni si concentrano sul grano sia duro che tenero, ceci, lenticchie, zafferano, topinambur, curcuma, zenzero, sull'aglio nero ma anche di frutti esotici come il kiwano e lo yacòn. In particolare combinando le produzioni delgrano e dell’aglio nero è nata, dall'attività di trasformazione, la pasta all'aglio nero. La pasta di semola di grano duro unita alle proprietà salutistiche dell'aglio ha dato vita ad una pasta dal gusto unico e dalle proprietà benefiche.