Fare squadra in modo trasparente. Fino a quando mancheranno queste condizioni la Sardegna sarà penalizzata e non avrà voce in capitolo.
La decisione di destinare poco più di 3,5 milioni di euro nel bando Agea per gli indigenti per il Pecorino romano è l’ennesima brutta notizia per i pastori e per tutta l’agricoltura sarda perché non emerge da parte delle istituzioni la giusta attenzione al dramma che stanno vivendo.
“Ci lasciano come sempre le briciole – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Stiamo vivendo una delle crisi più dure e il governo non si dimostra affatto vicino ai pastori. Siamo lontani anni luce dai 16 milioni che destinò al Pecorino romano l’allora ministro Galan. Oggi siamo a cifre da elemosina. Il ministro alle Politiche Agricole non solo non ha mantenuto l’impegno di raddoppiare la quota del bando destinata al Pecorino romano ma addirittura è inferiore”.
“Certo molto – secondo Coldiretti Sardegna – deriva dalle divisioni locali, dall’assenza di una posizione forte e univoca, come purtroppo stiamo denunciando da tanto tempo, dalla mancanza di trasparenza e quindi dei dati, sulle produzioni e sulle eccedenze e inoltre anche dal tentennamento della politica regionale che ancora oggi non ha adottato misure straordinarie per una crisi straordinaria e quelle che sta cercando timidamente di mettere in campo sono tutte sbilanciate da una parte della filiera, trascurando l’anello debole e quello che più di tutti sta soffrendo e pagando questa crisi: i produttori. Come promesso, con queste condizioni, a breve bloccheremo la Sardegna con i trattori”.
“Siamo ancora in tempo per rivendicare quando ci spetta da Roma – commenta Battista Cualbu - ma occorre che la politica sarda faccia davvero lobby. Tutti gli schieramenti politici, i consiglieri regionali e i parlamentari, se davvero hanno a cuore le sorti della pastorizia sarda, devono smettere i panni del proprio schieramento politico e portare a Roma la drammaticità che stanno vivendo i pastori con il latte pagato a meno di 60 centesimi. Ma la stessa politica la devono adottare qua in Sardegna, dove ad oggi emerge che la crisi agricola non è nell’agenda delle priorità come del resto è stato dimostrato durante l’ultima visita del premier Gentiloni a Cagliari, quando è stata ommessa la crisi del comparto agricolo”.
8 Marzo 2017
Coldiretti. Nel bando degli indigenti al Pecorino romano hanno lasciato solo le briciole