Il ricorso contro il Ministero delle Politiche Agricole è stato depositato nei giorni scorsi dagli avvocati cagliaritani Giovanni Dore, Fabio Ciulli e Alessio Vinci perché il disciplinare richiesto dal Comitato promotore del Culurgionis IGP ed istruito dall’assessorato regionale all’Agricoltura prevede, spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu “l’utilizzo come ripieno dei fiocchi di patate, e circoscrive la sua produzione alla sola Ogliastra e ai Comuni della provincia di Cagliari Sadali, Esterzili ed Escalaplano. Decisioni – precisa - che inficiano la tutela e la valorizzazione di uno dei nostri prodotti tipici e tradizionali come i Culurgionis, senza alcun motivo e fondamento”.
“Come Coldiretti abbiamo presentato delle osservazioni già dal marzo 2014 – ricorda il presidente di Coldiretti Nuoro-Ogliastra Simone Cualbu -. Evidenziammo che i Culurgionis nascono come piatto tipico e povero dell’ambiente agropastorale, con l’utilizzo delle materie prime della zona, in primis le patate, risorsa alimentare di cui tutti potevano disporre. Ma sia con l’allora assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi sia con l’attuale Elisabetta Falchi, le nostre istanze sono rimaste lettera morta, dando di fatto il via libera al disciplinare che prevede la facoltà di produrre la tradizionale pasta ogliastrina con i fiocchi di patate di derivazione industriale, con emulsionanti (E471), stabilizzanti (E304 E330) e conservanti (E223 – solfiti) e di provenienza centroeuropea (Olanda, Belgio, Francia e Germania), anziché con la sola patata, come avevamo richiesto nel rispetto della tradizione”.
“Questa concessione non trova alcuna giustificazione – evidenzia il presidente di Coldiretti Cagliari Efisio Perra –. Sicuramente non ci manca la materia prima. In Sardegna ogni anno produciamo 469mila quintali di patate (di cui ben 26mila nella sola Ogliastra), mentre per i Culurgionis ogni anno se ne consumano 2.500 quintali. Insomma le patate sono addirittura reperibili in loco, assicurando il giusto legame con il territorio della pasta ogliastrina”.
“La Coldiretti – spiega il presidente regionale Battista Cualbu - è in prima linea per la promozione dei marchi geografici che tutelano i prodotti agroalimentari tradizionali sardi. Ma secondo noi questi devono avere dei disciplinari in cui si contempli una filiera tutta sarda, dalla produzione alla trasformazione. Filosofia – ricorda - che porteremo anche all’Expo fra pochi giorni. Abbiamo un ricco patrimonio enogastronomico, sarebbe un insulto al nostro saper fare e alla nostra terra impegnarci a demolire questa fortuna richiedendo un marchio di tutela per i Culurgionis con i fiocchi di patata straniera e di bassa qualità provenienti dalle grandi multinazionali. La Coldiretti – specifica - sta lavorando per una filiera tutta certificata. Siamo tra i promotori del comitato che chiederà il riconoscimento Igp per le patate, come abbiamo annunciato nelle scorse settimane. Solo in questo modo si tutelano le nostre eccellenze agroalimentari e si valorizza il lavoro dei nostri produttori”.
“Auspichiamo – dicono all’unisono i tre presidenti - che i giudici amministrativi accolgano il nostro ricorso salvaguardando l’IGP dei Culurgionis oltre che il coinvolgimento dei produttori di patate in una filiera di grande qualità interamente sarda”.