Lo spreco si aggira dunque intorno ai 7 euro a famiglia (3 euro per ogni singolo sardo): ogni nucleo familiare ha speso 37 euro (16 euro pro capite).
La maggior quantità riguarda i secondi: la carne in particolare, dove si stima uno spreco di circa 1,5 milioni di euro (quasi 2 euro a famiglia); mentre per il pesce si aggira intorno ai 200 mila euro. Al secondo posto della classifica dello spreco ci sono le bevande (spumante e vino in testa) con oltre 1milione di euro (1,3 euro a famiglia).
Gli antipasti rimasti nel piatto sono circa 600mila euro; 400 mila euro i dolci.
“Una minima parte sarà consumata oggi – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – ma rimane comunque una quantità importante di cibo sprecato, un ossimoro che stona nel giorno del santo Natale. Uno spreco di cibo, suolo e acqua ed uno schiaffo per quelle 108mila famiglie indigenti presenti in Sardegna, circa il 14 per cento del totale”.
“La tendenza è verso il contenimento dello spreco – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Dopo l'arrivo della crisi si riscontra più oculatezza e attenzione da parte dei sardi nel fare la spesa. Che oltre a comprare locale, stanno più attenti anche alle quantità. Serve comunque una maggiore cultura perchè la quantità di cibo sprecato, sopratutto nelle giornate di festa è troppo alto anche per una regione come la nostra in cui, come ci ha detto a fine novembre la Caritas nel presentare il report su povertà ed esclusione sociale, negli ultimi 7 anni il numero di coloro che si sono rivolti ai Centri di ascolto sono più che triplicati passando da 2199 del 2007 ai 6.882 del 2014”.
| SPRECO PER PRANZO NATALE |
5milioni |
| PRO CAPITE |
3 euro |
| PER FAMIGLIA |
7 euro |
| CARNE |
1,5milioni |
| BEVANDE |
1milione |
| ANTIPASTI |
600mila |
| DOLCI |
400mila |
| PESCE |
200mila |