È nell'ambito dell’indagine denominata "lio", condotta con grande abnegazione e coronata con successo, che i NAS di Perugia hanno portato alla luce una prassi commerciale illegale basata su certificazioni non idonee. "Cio' che e' emerso con grande evidenza - ha spiegato il capitano Marco Vetrulli - e' il giro di contraffazione delle carni, con animali fatti risultare carne chianina e nati in Toscana e Umbria sebbene provenissero da altre regioni”. “Non si può che fare un plauso a chi con tanto impegno e dedizione svolge il proprio dovere, dichiara Battista Cualbu, Presidente Coldiretti Sardegna, e non si deve abbassare la guardia su un fenomeno che da quando è iniziata la crisi vede più che raddoppiati i quantitativi di merci adulterate, contraffatte e falsificate”. “Son infatti ben otre 112 milioni di € il valore delle merci in questione, prosegue Luca Saba, Direttore Coldiretti Sardegna, nel solo anno solare 2013, con oltre 1600 presone coinvolte”. “È grazie all’applicazione di un sistema di regole intelligenti e anche ferree che si raggiungono questi risultati, continua Cualbu, sistema che inoltre permette all’Italia di posizionarsi come paese leader mondiale in difesa della qualità' dei cibi, in materia di sicurezza alimentare e, di conseguenza, come tutore della salute dei consumatori.”
“Contrastare la contraffazione agro alimentare non ha solo un significato salutistico, ma proteggere il made in Italy, i prodotti locali ha anche un grande valore economico per l’intero sistema agroalimentare nazionale ed isolano”. “A ancora di più, conclude Cualbu, una etichetta trasparente e vera ha un grande valore etico, significa dare al consumatore l’opportunità di scegliere cosa acquistare e mangiare, da alla società civile il potere di poter scegliere il proprio futuro.”
12 Giugno 2014
SEQUESTRATA CARNE BOVINA PER UN VALORE SUPERIORE AI 2.500.000 DI EURO