L'operazione di ristrutturazione infatti non prevede materialmente che la Regione debba spendere denari, ma piuttosto è necessario che utilizzi in modo efficace solo una parte della grande disponibilità finanziaria immobilizzata per dare le garanzie necessarie che occorrono al sistema bancario per potere concedere la ristrutturazione del debito alle aziende agricole ed alle cooperative.
"Siamo consapevoli che non è un'operazione che si fa con uno scocchIare di dita ,ma proprio per questo serve che si parta con grande celerità e determinazione perché se si vuole fare è certamente possibile farlo. Se la giunta regionale è d'accordo su questo e reputa necessario, per il rilancio agroalimentare della Sardegna ,questa misura di riposizionamento del debito occorre che proponga al più presto al Consiglio Regionale lo strumento normativo per potere realizzare gli interventi. Da parte nostra, non ci vogliamo limitare alla proposta dell'intervento ma siamo pronti a quanto si renderà necessario per portare avanti l'iniziativa: ora però la palla è in mano della Regione che deve condurre il gioco." continua Battista Cualbu.
Coldiretti Sardegna sostiene che tale operazione in questo momento avrebbe una portata storica, in quanto, soprattutto sul settore ovicaprino, ma certamente anche su altri come l'ortofrutticolo ed il vitivinicolo, questi interventi consentirebbero realmente al sistema agricolo sardo di potere affrontare con efficenza i nuovi mercati che si stanno aprendo in un momento molto buono per il Made in Italy.
IL PECORINO ROMANO SUPERA IL GRANA PADANO
In questi tre anni il prezzo del pecorino romano all'ingrosso è infatti aumentato del 175% passando da un quotazione di 4,70 euro al Kg a 8,25 euro, un aumento a livello internazionale assolutamente insperato che porta le quotazioni del Romano su quelle del parmigiano e grana padano, addirittura superando le quotazioni del grana Padano che oscillano quello con stagionatura 9 mesi , tra i 6, 80 euro ed i 7,25 nel 2014. Questi aumenti occorre governarli con aziende toniche che possono rilanciare l'economia della Sardegna