18 Novembre 2014
LE AZIENDE AGRICOLE RISCHIANO DI PERDERE DIVERSI MILIONI DI EURO DI PREMI COMUNITARI

Il GIS è un'unica banca dati grafica, comprensiva delle ortofoto di tutto il territorio (in cui la superficie è distinta tra uso agricolo e non agricolo), alla quale fanno riferimento tutte le informazioni alfanumeriche e tutti i "tematismi" agricoli.

L’ortofoto digitale rappresenta l'immagine del territorio e costituisce la fonte oggettiva di riscontro dei dati contenuti nelle domande di aiuto presentate dalle aziende agricole per i settori di intervento. Esse sono ottenute attraverso riprese aerofotografiche ovvero attraverso l'acquisizione di immagini satellitari ad alta risoluzione (50 cm a terra).

L'aggiornamento delle immagini avviene su richiesta dei Servizi della Commissione UE e serve per verificare se, rispetto all’ultimo rilevamento (in Sardegna risalente al 2010), si sono registrate modifiche, se cioè l'uso del suolo è passato da agricolo a non agricolo (c.d. "eclatanze") o viceversa.

Qual è la differenza tra suolo agricolo e non agricolo. E’ fondamentale perché  le superfici classificate come non agricole non possono beneficiare dei contributo comunitario. Non solo; le aziende che riportano nel proprio fascicolo aziendale superfici che dal 2010 al 2013 avessero cambiato destinazione saranno soggette al ricalcolo dell’aiuto e se nel frattempo avessero beneficiato di qualche premio, ora non più dovuto, saranno soggette non solo alla riduzione dell'importo ammissibile ma anche al recupero di importi già erogati con successiva ed eventuale applicazione anche di sanzioni (in ottemperanza alle disposizioni di armonizzazione emanate dall'Organismo di Coordinamento AGEA con la circolare ACIU.2010.103 del 1 febbraio 2011).

Cosa si contesta dell’ultimo Refresh. Un’interpretazione ultra restrittiva nell’attribuzione dei codici di pascolamento, cioè dei codici di utilizzo del suolo, che non rispecchiano la realtà sarda caratterizzata da un’alta estensione della macchia Mediterranea, con la conseguente esclusione dai premi di migliaia di ettari di terra.

Con il nuovo aggiornamento, infatti, quelle superfici identificate come bosco, codice 650, non sono più eleggibili a superfici agricola utile (SAU). Decisione, questa, aggravata dal fatto che rispetto al 2010, sono identificate come bosco anche altre superficie prima assimilate al codice 653 e 654 (pascolo arborato), e al codice 659 (pascolo cespugliato) che sono invece superficie utile, dunque possono essere inserite nelle domande (la superfice del bosco è aumentata dal 2010 al 2013 di ben 274.442, passando da 291.152 ettari a 565.594). In poche parole si penalizza quella che è la specificità del territorio sardo, in quanto vengono esclusi da terreno agricolo pascolativo migliaia di ettari di superfice adibita al pascolo per il bestiame. Una pratica, tra l’altro, che ben si concilia con la filosofia agroambientale della UE volta ad incentivare un’agricoltura estensiva e compatibile con l’ambiente.

Cosa comporta questa nuova interpretazione. L’effetto immediato è quello del blocco delle domande del PSR e sul Premio Unico, che vanno ad aggiungersi alle già numerose pratiche ferme per altri motivi, spesso astrusi.

L'Agea, infatti, ha avviato, per ciascun agricoltore che presenta domande per l'accesso ad aiuti e premi comunitari, una procedura che consiste nel raffronto tra quanto dichiarato nella consistenza territoriale del fascicolo aziendale (che si basava sulle rilevazioni del 2010 della stessa Agea) e gli esiti dei suddetti rilievi tecnici del 2013.

Ad oggi abbiamo ferme 4657 domande su 29mila, tra PSR e PAC per anomalie particellari, la maggior parte derivanti proprio dal nuovo Refresh.

Pur avendo i dati ufficiali, forniti da Agea, sui nuovi codici (vedi tabella sotto), tutti a sfavore degli agricoltori (diminuiscono le superfici seminabili e a pascolo aumentano bosco, aree non coltivabili e tare) è difficile fare delle stime su quanti soldi saranno persi dalle aziende agricole sarde. Stiamo comunque parlando di milioni di euro.

Inoltre oltre ai danni immediati si potrebbero avere ripercussioni negative anche sull’avvio della nuova PAC visto che i nuovi titoli verranno assegnati in base agli importi che gli agricoltori percepiranno nel 2014 e la superficie utile dichiarata nel 2015.

Come intervenire. Qualcosa si sta già muovendo. La Coldiretti ha fatto da tempo e continua a fare i suoi passi a tutti i livelli. Lo stesso Assessore regionale all’Agricoltura (notizia dei giorni scorsi) sta presentando una relazione ad Agea.

Ciò che serve secondo Coldiretti è che sia riconosciuta la peculiarità del territorio sardo, dove la presenza di macchia mediterranea o di pascoli arborati caratterizza il paesaggio rurale e dove l’attività agricola ben si integra con questi endemismi. Perciò per la Sardegna devono essere utilizzati criteri diversi per l’attribuzione dei codici.
 
Coldiretti per questo si rivolge all’intero Consiglio regionale e ai Parlamentari sardi affinché si facciano promotori di una norma unitaria da portare all’attenzione del Parlamento.

Per questo nei prossimi giorni sarà inviata una lettera a tutti i rappresentanti del popolo sardo nel parlamento regionale e italiano chiedendo una azione unitaria. Davanti a tematiche di questo tipo, fondamentali per il futuro dell’agricoltura isolana, la politica tutta deve smettere i colori di partito e puntare la prua verso un’unica direzione, come già dimostrato per la legge per gli indennizzi sulla lingua blu. La classificazione dei suoli sardi e le sue specificità dovranno essere risolte una volta per tutte a nostro favore.   

Dalla nostra, oltre alle riconosciute peculiarità, abbiamo anche degli studi scientifici condotti dai ricercatori dell’Università di Sassari ed in particolare dal professor Giuseppe Pulina, in cui si dimostra come queste formazioni abbiano un ruolo fondamentale nell’alimentazione del bestiame e non solo.

Domande PSR e PAC
 
TOT. 29.000
 
BLOCCATE 4657
 

COMPARAZIONE TRA LA DIVERSA DESTINAZIONE DELLE SUPERFICI PRE E POST REFRESH 2013
 
Utilizzi
 
Anno Refresh

 

Differenza
 
2010
 
2013
 
Superfici seminabili
 
623.263
 
606.931
 
-16.332
 
Pascolo tara 20%
 
468.716
 
261.818
 
-206.898
 
Pascolo tara 50%
 
475.805
 
377.438
 
-98.367
 
Bosco
 
291.152
 
565.594
 
274.442
 
Aree non coltivabili
 
44.809
 
81.118
 
36.309
 
Tare
 
15.854
 
19.391
 
3.537