24 Aprile 2013
MOVIMENTAZIONE BOVINI: SIGLATO ACCORDO CON IL VENETO

 Il mese di maggio rappresenta per gli allevamenti dell’isola il periodo di maggiore concentrazione del mercato della vendita dei vitelli, ed è il periodo in cui gli animali hanno le migliori condizioni commerciali in termini di peso ed in cui i prezzi sono remunerativi.
 
Il 19 aprile scorso, sulla spinta delle sollecitazioni della Coldiretti e grazie all’impegno dell’assessorato alla Sanità e della ASL 1 che ha curato il bando dei vaccini, sono arrivate finalmente 20000 dosi di vaccino del sierotipo 1-8, necessarie per consentire la movimentazione dei capi.
Per consentire la partenza dei vitelli, però il Ministero della Sanità prevede che le Regioni siglino appositi accordi interregionali. Per la Sardegna l’unico accordo in essere era con il Lazio, ma è proprio di ieri la notizia che la Regione Veneto che accoglie la stragrande maggioranza dei vitelli sardi ha siglato un importante accordo con la Sardegna che consente agli animali vaccinati di partire dalla data dell’11 maggio , consentendo pertanto a buona parte del sistema allevatoriale sardo di non perdere gli accordi commerciali cha a maggio garantiscono buone remunerazioni.
 
Coldiretti Sardegna da tempo, pur constatando l’impegno dell’Assessorato alla Sanità nell’acquisto dei vaccini, aveva espresso tutta la sua preoccupazione affinchè i tempi dell’erogazione dei vaccini potessero consentire alle imprese sarde di poter movimentare senza ritardi i capi destinati alla penisola; qualsiasi forma di blocco, infatti, oltre che a rappresentare causa di maggiori oneri di sostentamento dei capi da parte degli allevatori con un aggravio pesante dei costi di produzioni rischiava di compromettere il già delicatissimo mercato dei vitelli presenti in Sardegna.
 
Coldiretti Sardegna chiede all’Assessorato alla Sanità di chiudere gli accordi interregionali anche con altre importanti regioni come la Toscana, la Lombardia e l’Emilia Romagna, che garantirebbero libero mercato per tutti gli allevatori sardi.
 
 
 
 
COMPARTO DEL BOVINO DA CARNE
 
        Secondo una indagine dell’ISMEA del 2005 il patrimonio bovino presente nella nostra regione è di 265.904 capi, così ripartito:
circa 80.000 capi di età inferiore a 1 anno;
circa 36.000 capi di età compresa da 1 a 2 anni;
circa 148.000 capi oltre i due anni (manze, vacche e tori) di cui 34.000 vacche da latte distribuite  su 537 allevamenti più altre 72.989 vacche più o meno specializzate per la produzione di carne, suddivise in circa 7.000 aziende.
La produzione di carne bovina nel 2005 ha raggiunto le 58.500 tonnellate registrando una certa flessione rispetto al 2000 (-12%), attestandosi al  18% delle produzioni zootecniche alimentari, per un importo di 134,4 milioni di euro.
        La  maggior parte dei bovini da carne è concentrata  nei distretti di Sassari (32%circa) Olbia (20%) Nuoro (18%) Lanusei (8%) Oristano (7%) Sanluri (5%) Carbonia (3%) e Cagliari (7%).
La Sardegna vanta una grande esperienza produttiva di vitelli, ma non ingrasso e produzione di carni. Infatti risultiamo importatori netti di carne bovina per oltre il 70% del consumo.