20 Febbraio 2012
L’INSOSTENIBILE LENTEZZA DI AGEA

65.000 000 di euro: è questo il peso della lentezza burocratica di AGEA che danneggia, con i propri ritardi nel pagamento dei premi PAC, oltre 1500 aziende agricole isolane. Aziende che, denuncia la Coldiretti Sarda, di quei soldi hanno bisogno come il pane!
Il ruolo di AGEA
AGEA è l’organismo pagatore nazionale, ossia il soggetto individuato dallo Stato Italiano per erogare i fondi della PAC alle imprese agricole.
La PAC, acronimo che sta per Politica Agricola Comunitaria, è un insieme di azioni poste in essere dall’Unione Europea per accompagnare le imprese agricole nelle sfide della globalizzazione e mantenere equilibrato il mercato dei prodotti agricoli. Si tratta cioè di risorse indispensabili per sostenere le imprese, in particolar modo in questo momento di crisi internazionale.
Ma AGEA sembra non vivere la contingenza, e continua ad operare con meccanismi burocratici che ritardano l’erogazione dei fondi mettendo in difficoltà l’intero settore agricolo nazionale e, quindi, anche quello isolano.
Le reazioni
La lentezza di AGEA non è più accettabile – attacca Marco Scalas, Presidente di Coldiretti Sardegna – siamo di fronte ad uno Stato a due facce: inflessibile quando deve chiedere con EQUITALIA, lento e insolvente quando deve dare con AGEA. Le aziende agricole vogliono fare la loro parte, sostenendo il PIL e contribuendo al risanamento dei conti dello Stato, ma le lentezze burocratiche di AGEA rischiano di decretare la chiusura delle nostre imprese.
Nel calderone dei pagamenti bloccati – continua Luca Saba, Direttore di Coldiretti Sardegna – vi sono anche quelli destinati dal Piano di Sviluppo Rurale all’agricoltura biologica: è insostenibile che i nostri imprenditori agricoli investano sforzi e danari in forme di agricoltura ecosostenibile, e poi non ricevano il giusto sostegno; le aziende sono ormai al tracollo e i ritardi nell’erogazione dei fondi comunitari rischiano di decretarne la chiusura.
 
 
La protesta
Una presa d’atto delle criticità dell’Organismo Pagatore Nazionale c’è già stata, ed è per questo motivo che, nel luglio dello scorso anno, ci fu un incontro tra il CDA di AGEA ed i vertici dell’Amministrazione Regionale.
Da quell’incontro scaturirono una serie di proposte ed iniziative che, visto lo stato dei pagamenti, probabilmente stentano a manifestare il loro effetto.
Ed allora – concludono Scalas e Saba – è arrivato il momento che AGEA senta direttamente la voce degli agricoltori! Già dalla prossima settimana andremo insieme ai nostri associati davanti ai palazzi di AGEA, per chiedere ciò che ci è dovuto! E ci aspettiamo risposte precise: dallo sblocco dei fondi comunitari dipende il futuro dell’intera agricoltura Sarda!