31 Maggio 2012
L’INSOSTENIBILE INSOLVENZA DI ARGEA

Più di 19.000 pagamenti dell’asse II del PSR bloccati. Oltre 90.000.000 di euro che non arrivano alle imprese agricole Sarde. Per quanto sarà sostenibile ancora questa situazione?
 
E’ questo l’interrogativo che Marco Scalas e Luca Saba, Presidente e Direttore di Coldiretti Sardegna, hanno posto in una nota al Presidente della Giunta Cappellacci ed all’Assessore dell’Agricoltura Cherchi
 
Ci troviamo in una congiuntura estremamente difficile per le imprese agricole – affermano i dirigenti dell’Associazione di Categoria -: alla crisi internazionale ed alla riduzione della domanda di prodotti, si aggiunge un aumento dei carichi impositivi che, seppur mitigato da alcuni interventi sulla nuova IMU, rischia di avere un effetto devastante sui conti delle aziende.
E, in questo contesto, osserviamo un’inaccettabile situazione: siamo di fronte ad uno Stato a due facce, inflessibile quando deve chiedere con EQUITALIA, lento e insolvente quando deve dare con ARGEA.
Perché alla fine si tratta di un circolo vizioso – chiariscono Scalas e Saba -: per via del ritardo nel pagamento dei premi le imprese si indebitano, vanno in sofferenza con le banche e nel pagamento dei tributi, e alla fine arriva EQUITALIA a dare il requiem.
 
Immaginiamo allora – proseguono Scalas e Saba - un mondo a parti invertite, in cui Equitalia, per conto delle imprese, riscuote i mancati pagamenti dei premi comunitari: forse oggi le aziende agricole sarebbero proprietarie dell’intero patrimonio immobiliare di ARGEA!!!!
Si tratta ovviamente di una provocazione: in realtà, anno dopo anno (abbiamo aziende che attendono i premi dal 2007) si è arrivati alla esorbitante somma di oltre 90.000.000 di euro non pagati: si tratta di 90.000.000 di euro che non entrano nel circuito economico dell’agricoltura e che aiuterebbero il settore a superare il terribile momento di crisi.
 
I ritardi del PSR
Il Programma di Sviluppo Rurale è il documento con il quale la Regione Sardegna ha dettato le regole ed i principi per l’erogazione delle premialità previste dall’Unione Europea per lo Sviluppo Rurale.
 
Forti situazioni di ritardo esistono in quasi tutti gli ambiti di azione del PSR: l’asse I, quello degli investimenti, ma anche gli assi III e IV, i cosiddetti “assi della multifunzionalità”, in cui sono contenuti una serie di interventi orientati a stimolare la diversificazione delle attività aziendali verso forme “connesse” quali l’agriturismo, scontano dei ritardi di attuazione difficilmente sostenibili ed accettabili.
 
Lo stato però dei pagamenti sull’Asse II, quello dell’Indennità compensativa, del benessere degli animali e dei pagamenti agroambientali, ossia di risorse che accompagnano le imprese agricole nel riequilibrio di gap territoriali o in coraggiose scelte imprenditoriali a tutela dell’agroecosistema, grida davvero vendetta.
Ci sono aziende che attendono quanto loro spettante dal 2007.
 
Nel calderone dei pagamenti bloccati vi sono, ad esempio, quelli per l’agricoltura biologica: è insostenibile che i nostri imprenditori agricoli investano sforzi e danari in forme di agricoltura ecosostenibile, e poi non ricevano il giusto sostegno; le aziende sono ormai al tracollo e i ritardi nell’erogazione dei fondi comunitari rischiano di decretarne la chiusura.
 
Questa ritardo si inserisce in una congiuntura economica estremamente difficile per gli imprenditori agricoli, nella quale ogni iniezione di liquidità diventa determinante per la sopravvivenza delle imprese del settore e, in tal senso, fondamentale per attutire lo stato di malessere vissuto, ormai quotidianamente, nelle campagne.
 
E’ un ritardo, insomma, che incide in maniera drammatica sulla capacità di sostentamento del settore agricolo, elemento essenziale per un’economia, quella isolana, sempre più asfittica, nella quale l’agricoltura diventa uno strumento vitale per evitare la “desertificazione produttiva” ed il conseguente spopolamento.
 
La mobilitazione
E’ evidente che lo sblocco dei pagamenti – sostengono Scalas e Saba-  diventa un punto di passaggio obbligato per garantire un futuro alla nostra agricoltura.
Il Presidente Cappellacci e l’Assessore Cherchi devono immediatamente:
 
1)      Delineare in maniera rapida e circonstanziata le responsabilità di ARGEA e quelle di AGEA. Siamo stanchi infatti dei continui scaricabarile che attribuiscono ora a questo ed ora quell’altro soggetto le colpe per i ritardi.
 
2)     presentare un Piano di Rientro in cui vengano descritti i motivi dei ritardi, le responsabilità in merito allo stato dei pagamenti, nonchè un programma di azioni concrete che garantisca il pagamento delle somme in tempi rapidi e certi.
 
Le imprese agricole non possono più tollerare questa situazione – concludono Scalas  e Saba – da qui parte la mobilitazione di Coldiretti che prevederà azioni concrete già a partire dalle prossime settimane.
 
Con cortese preghiera di diffusione e pubblicazione
 
 
 
I DATI DEL PSR
 
Le risorse (euro)*
Asse I     353.864.940
Asse II    727.090.909
Asse III   28.843.411
Asse IV  169.926.136
Totale Risorse: 1.292.253.805
*Fonte: rielaborazione Coldiretti su dati RAS
 
I pagamenti bloccati*
domande non pagate: oltre 19.000
Importi non pagamenti: oltre 90.000.000 di euro
*Fonte: rielaborazione Coldiretti su dati ARGEA