Ora basta con gli scaricabarile, la misura è colma! E’ questa la reazione di Marco Scalas e Luca Saba, Presidente e Direttore di Coldiretti Sardegna, davanti agli inaccettabili ritardi dell’ARGEA nel pagamento dei premi PSR.
Siamo stanchi di dati e affermazioni pubblicati e subito smentiti il giorno dopo – proseguono Scalas e Saba – questa continue retromarce lasciano seri dubbi sulle capacità di sbloccare la situazione dei pagamenti pregressi. A questo punto chiediamo con forza al Presidente Cappellacci ed all’Assessore Cherchi di assumere il governo della situazione.
La vicenda
Già nelle scorse settimane l’Associazione di Categoria aveva sollevato il problema denunciando, sulla base di dati pubblicati sul sito ufficiale dell’ARGEA, circa 19.000 domande PSR non pagate, e chiedendo alla politica un serio impegno per definire i motivi dei mancati pagamenti e progettare un vero e proprio Piano di Rientro, che consentisse la tempestiva erogazione dei danari spettanti alle imprese.
Coldiretti sottolineava l’urgenza della problematica, evidenziando la congiuntura estremamente difficile, i nuovi carichi impositivi ai quali sono sottoposte le aziende (IMU etc.), in un contesto francamente inaccettabile: quello di uno Stato a due facce, inflessibile quando deve chiedere con EQUITALIA, lento e insolvente quando deve dare con le proprie strutture e diramazioni (ARGEA inclusa).
La prima retromarcia di ARGEA
Il complesso dipanarsi della vicenda ha inizio quando ARGEA pubblica sul proprio sito istituzionale i dati ufficiali sui pagamenti.
Tale prospetto, aggiornato al 1 maggio 2012, evidenzia un numero di domande non pagate che, a fronte delle rielaborazioni di Coldiretti, si attesta attorno a 19.000.
Coldiretti denuncia la situazione di stallo e Marcello Onorato, Direttore di ARGEA, in una nota smentisce i dati da lui pubblicati aggiungendo che, peraltro, circa 30.000.000 di euro non pagati sarebbero da imputare a domande bocciate (Allegato 1).
In tal senso, all’assurdità del comportamento di chi prima afferma e poi rettifica, smentendo se stesso, si aggiunge il mistero dei 30.000.000 di euro da collegare a pratiche bocciate.
Le domande (prive ancora di risposta – ndr) sono tante: quali sono le misure che registrano una mortalità cosi elevata? E soprattutto, l’Assessorato è al corrente di somme cosi ingenti disponibili. Tali somme potrebbero infatti coprire il deficit presente sull’indennità compensativa, evitando l’annunciata e contestata falcidiazione delle risorse finanziarie di misure importanti e strategiche come la 112 (insediamento di giovani in agricoltura) e la 121 (ammodernamento delle imprese)
La seconda retromarcia di ARGEA
In un secondo momento, sempre sul sito ufficiale di ARGEA, viene pubblicata una news in cui si sostiene che oltre 4000 domande, di cui viene fornito un elenco dettagliato, non sarebbero pagabili “a causa di anomalie risolvibili esclusivamente dai CAA”.
Misteriosamente poi la pagina internet viene modificata e, nel nuovo testo, le domande diventano “non istruibili a causa delle anomalie presenti nel sistema operativo”. Sempre nel sito di ARGEA, si invitano i CAA “a prenderne visione” e a “collaborare con le strutture periferiche” di Argea “nell’ottica di un rapido pagamento agli agricoltori” (allegato 2).
Premesso che tra i CAA e le strutture periferiche di ARGEA esiste già uno stretto rapporto di collaborazione, sconosciuto forse ai vertici dell’ARGEA medesima, la ratio di questo misteriosa modifica dei contenuti del sito può essere spiegata effettuando un’attenta analisi sull’elenco delle domande pubblicate.
Il CAA Coldiretti e la Coldiretti Sardegna, infatti, hanno immediatamente esaminato le novantotto pagine dell’elenco, ben quattromilasettecentonovantacinque posizioni.
E cosa emerge da questa verifica?
Le “anomalie” riscontrate appartengono a quattro tipologie omogenee ([1]): le prime due che da sole riguardano più del 90% delle posizioni elencate, consistono nel rilievo, da parte di Argea, della mancata corrispondenza, parziale o totale, dell’uso del suolo dichiarato dall’impresa agricola nel fascicolo aziendale con quello riscontrato da Argea.
Ebbene, di tali posizioni, almeno ottocento possono essere immediatamente pagate in quanto la mancata corrispondenza dei dati è irrilevante ([2]).
Per altre milleduecento posizioni, il pagamento potrebbe avvenire immediatamente per una percentuale non inferiore al 97%, in quanto le anomalie non incidono in misura superiore al 3% della superficie aziendale ([3]).
Ancora, altre ottocento posizioni potrebbero essere immediatamente liquidate per un importo non inferiore al 50%, anche tenendo conto delle decurtazioni applicate a titolo di sanzione per le anomalie che non eccedono il 20% della superficie aziendale ([4]).
In altri termini, oltre 2800 posizioni sono immediatamente pagabili dall’Agenzia Regionale.
Il CAA Coldiretti e la Coldiretti Sardegna non hanno mai negato disponibilità e supporto per la risoluzione delle anomalie: ma la risoluzione delle anomalie nei fascicoli – attività per cui i CAA possono fornire assistenza agli agricoltori – non è idonea a sbloccare i pagamenti. Il problema non è la risoluzione delle anomalie nei fascicoli (che consiste in un semplice allineamento di dati), bensì l’esistenza delle anomalie stesse.
La comunicazione di Argea dunque non è soltanto inefficace, ma fuorviante. Come già evidenziato, l’esistenza delle anomalie non impedisce nella maggior parte dei casi i pagamenti, senza alcun rischio di pregiudizio per l’amministrazione, fermi e impregiudicati i diritti reciproci in merito alla correttezza dei rilievi, fin qui non trattata ma non perché non possa essere messa in discussione.
Il tempestivo recupero, da parte di Argea, di quello che era apparso immediatamente come un inaccettabile scaricabarile, non risolve i problemi degli agricoltori della Sardegna. Il CAA Coldiretti e la Coldiretti Sardegna sono pronti come sempre al confronto e alla collaborazione, ma anche Argea dev’essere pronta a onorare i propri obblighi.
Le altre misure bloccate
Anche altre misure, quelle ad esempio dell’asse I, registrano dei ritardi importanti nell’erogazione dei pagamenti, e solo nell’ultimo periodo si osserva un’importante accelerata.
Ma con un giallo: la misura 112 (primo insediamento) registra una mortalità di circa il 50%. In altri termini sulle 2000 domande finanziabili, circa la metà hanno ricevuto un diniego da parte dell’Agenzia.
Si tratta di una percentuale anomala, che rende oltre 800 giovani “figli di nessuno”, non degni del finanziamento regionale, ed impossibilitati a percepire il premio su eventuali nuovi bandi con la medesima finalità.
I dubbi su questa situazione sono tanti, e siccome a pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca, non è che questo abnorme tasso di bocciatura è figlio della volontà di qualcuno di destinare i soldi per i giovano agricoltori su altri interventi?
Le richieste
La misura è davvero colma! – affermano Scalas e Saba - non possiamo più accettare scaricabarile e retromarce degne della peggior commedia all’italiana! Chiediamo con forza al Presidente Cappellacci ed all’Assessore Cherchi di assumere il governo della situazione, ponendo in essere:
1) Lo sblocco immediato delle 2800 pratiche pagabili.
2) L’analisi dei motivi che bloccano le domande non pagabili.
3) La definizione di un Piano di Rientro che, identificate le cause dei blocchi, consenta il celere pagamento di tutte le posizioni attualmente inevase.
Garantiamo sin d’ora, come sempre fatto, la nostra collaborazione – concludono Scalas e Saba – ma chiediamo risposte in tempi brevi. Le nostre aziende non hanno più tempo. Un’ulteriore settimana di attesa può essere davvero troppo per chi aspetta quanto gli è dovuto da diversi anni.
([1]) “N20-01” - uso del suolo parzialmente riscontrato; “N22-01” - uso del suolo totalmente non riscontrato; “N21-01” - supero di conduzione; “N23-01” - particella non condotta nel periodo.
([2]) Posizioni ad “esito aziendale 0”.
([3]) Posizioni ad “esito aziendale >0 <3%”: la mancata corrispondenza fa i dati dichiarati nel fascicolo e quelli riscontrati non eccede il 3% della superficie aziendale. Tale differenza non incide sulla pagabilità degli aiuti, né comporta l’applicazione di sanzioni, ma solo la decurtazione, in misura pari alla discordanza percentuale rilevata, dell’importo pagato. ([4]) Posizioni ad “esito aziendale >3 <20%”: a tale più significativa discordanza consegue una decurtazione dell’aiuto, maggiorata a titolo di sanzione, ma non la sospensione indefinita del pagamento. Coldiretti, risposta del Direttore Generale Argea
"E’ doveroso, da parte mia, chiarire e ribadire la posizione dell’Agenzia che dirigo, in merito alla errata contabilizzazione delle pratiche inevase, da parte della Coldiretti.
Mi preme sottolineare che non ritengo, tali osservazioni, delle accuse nei nostri confronti, piuttosto la conseguenza di una comunicazione inefficace. Abbiamo presentato i risultati dell’attività dell’Agenzia, nei giorni scorsi, durante la tavola rotonda alla quale ha preso parte anche la Coldiretti. I dati a nostra disposizione, divulgati oltre che sul nostro sito istituzionale, anche su L’Unione Sarda, sono sensibilmente diversi da quelli citati dall’Associazione il 31 maggio 2012.
Per fugare qualsiasi dubbio sulle responsabilità è di fondamentale importanza chiarire che la mia Agenzia ha segnalato ad Agea/Sin n°130 difetti di malfunzionamento del sistema informatico, che hanno causato l’interruzione dell’iter istruttorio e di conseguenza il mancato inserimento delle pratiche negli elenchi di pagamento. Per tali carenze, segnalate nel periodo di 36 giorni lavorativi, dal 28 marzo al 21 maggio 2012, solo l’8,5% dei casi ha ottenuto una risposta utile dal sistema Agea/Sin.
Inoltre, il sistema informatico, conteggia automaticamente le pratiche che risultano ancora a sistema e quindi in lavorazione, anche se hanno avuto esito negativo. Per queste pratiche l’importo corrisponde a 30 mil/€ . Quindi gli importi dovuti agli agricoltori sono nettamente inferiori a quanto riportato da Coldiretti.
Questo importo è relativo al 62% delle pratiche dell’anno in corso, durante il quale sono state lavorate n° 2.990 pratiche nei primi cinque mesi dell’anno e si presume che entro il mese di settembre solo quelle per le quali sono presenti problemi informatici, resteranno in sospeso.
Nell’anno 2012 sono stati trasmessi ad Agea gli elenchi di pagamento per n° 8.647 pratiche, per un totale di € 20.065.191,27. A sua volta, Agea ha già provveduto al pagamento di n° 2.195 pratiche, per un importo di € 6.246.956,19. Siamo in attesa del riscontro relativo agli elenchi di pagamento autorizzati trasmessi nel corso del mese di maggio ad Agea.
Per l’anno 2011, annualità di competenza, Argea ha autorizzato il pagamento degli anticipi del 75% per tutte quelle pratiche bloccate dal sistema informatico SIAN.
Fra metà febbraio e aprile, Agea/Sin ha messo a disposizione gli applicativi di gestione per le istruttorie e l’erogazione del saldo delle pratiche del 2011, ma nonostante vari interventi correttivi finalizzati al regolare funzionamento, l’Agenzia, non è nella condizione, come nel caso della misura 215, nuova misura del Benessere Animale, di poter effettuare l’istruttoria correttamente".
Marcello Onorato invita tutti i CAA a effettuare insieme all’Agenzia un monitoraggio mensile, al fine di evitare equivoci e migliorare la comunicazione.
Questi sono i numeri delle pratiche pregresse relative al PSR 2007/2013:
-Esitate n° 87.228
-In essere n° 8.886 relative all’annualità 2007/2010 di cui:
-Anno 2007 n° 307
-Anno 2008 n° 1.461
-Anno 2009 n° 1.592
-Anno 2010 n° 5.507
ALLEGATO 2